Viaggiatori in banchina
Scorre lento il camminar della
gente
dietro, nei passi strisciati
chiamati a spiare un dolore
lontano
troppo, da tutti gli altri
che non sei tu.
L'anima non sta certo chiusa
dentro
quei quattro lati di legno amaro.
Un percorso di vita data in
prestito
sempre troppo breve
da rendere sicuramente, al
principale
a prescindere le pene.
L'anima non è sfigurata, mai
dal pianto di lacrime
ingoiate, fin qui.
I fiori a confondere l'aria
ed i cuori gonfi, stesi sopra
a cullar la memoria
a scorticar nervi, stanno.
L'anima danza, tra noi
e sfiora
visi amati, nel tempo di un
momento.
Lei, mamma moglie e amica
o semplice incontro di un momento
ora riposa.
Scorre lento il camminar della
gente
dentro, varcata la scura soglia
a rimboccare la coperta
di freddo marmo,
a far uscire fazzoletti.
Noi viaggiatori rimasti a terra,
alla stazione di un binario
a senso unico.
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